Meditazione su Mt 6,13a e reiterazioni vocazionali / Méditation sur Mt 6,13a et réitérations vocationnelles
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Meditazione su Mt 6,13a e reiterazioni vocazionali / Méditation sur Mt 6,13a et réitérations vocationnelles , livre ebook

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Description

Dans cet ouvrage bilingue (italien-français), l'auteur propose une méditation approfondie sur Mt 6,13a avant de revenir sur ses Sept appels à la responsabilité du Pape (Sette chiamate alla responsabilità del Papa) édités en 2016 et que l'auteur entend maintenant réitérer après les avoir revus et retravaillés. En leur valeur biblico-ecclésiologique et théologique, ces sept appels lui tiennent vraiment à cœur et ne cessent de gagner en actualité, d'où l'importance de les reprendre et de les soutenir.

Sujets

Informations

Publié par
Date de parution 21 décembre 2020
Nombre de lectures 0
EAN13 9782414513390
Langue Français

Informations légales : prix de location à la page 0,0037€. Cette information est donnée uniquement à titre indicatif conformément à la législation en vigueur.

Extrait

Couverture
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Cet ouvrage a été composé par Edilivre
194, avenue du Président Wilson – 93210 La Plaine Saint-Denis
Tél. : 01 41 62 14 40 – Fax : 01 41 62 14 50
Mail : client@edilivre.com
www.edilivre.com

Tous droits de reproduction, d’adaptation et de traduction,
intégrale ou partielle réservés pour tous pays.

ISBN numérique : 978-2-414-51340-6

© Edilivre, 2021
Meditazione su Mt 6,13a e reiterazioni vocazionali
“grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace.” (Lc 1,78-79).
“luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele” (Lc 2,32).
Prologo
Prima di proporvi una meditazione su Mt 6,13a e di ritornare sulle mie Sette chiamate alla responsabilità del Papa (2016) che mi stanno a cuore e che vorrei reiterare in una forma rivista e rielaborata, vorrei perorare la causa della Legge salutare, pasquale-eucaristica (con la legge del cuore nel cuore della Legge e dei Profeti), cioè di una Legge viva invece di amara. Vorrei farlo alla luce del Signore Gesù Cristo, che senza abolire o sopprimere la Legge e i Profeti li ha compiuti affinché ci aiutino e ci sostengano nella nostra vita terrena.
Se paragoniamo Nm 5,11-31 ( L’offerta della gelosia ) con Gv 4,1-42 ( Gesù dai Samaritani ), comprendiamo subito che per la grazia del Signore Gesù “l’acqua santa / viva [ebraico : mayim q e dōšîm / nella LXX : hydōr katharon zōn , cioè un’acqua pura e viva]” non diventa “acqua amara che porta maledizione [ebraico : mê hammārîm ham x ārărîm ]” (vedi Nm 5,17-18), bensì “sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14).
Gc 3,9-11 : “Con essa [la lingua] benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. È dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione. Non dev’essere così, fratelli miei ! Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara ?”
“[…] la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.” (Gv 1,17). Nella luce di Cristo, gli uomini non sono schiavi della lettera che uccide (vedi 2 Cor 3,6), ma servono la verità e la giustizia nello Spirito. Cristo ci rivela una Legge che vorrei chiamare viva , una Legge ( nomos ) che sottostà al Verbo ( logos ). E troviamo segni o tracce di questa logica già nel Pentateuco : “Così Aronne porterà i nomi degli Israeliti sul pettorale del giudizio [LXX : epi tou logeïou tæs kriseōs ], sopra il suo cuore [ebraico : y al libbô ], quando entrerà nel Santo, come memoriale davanti al Signore per sempre. Unirai al pettorale del giudizio gli urim e i tummim [ebraico : x et-hā x ûrîm w ex et-hattummîm , cioè la luce o rivelazione e la verità ]. Saranno così sopra il cuore di Aronne quando entrerà alla presenza del Signore : Aronne porterà il giudizio degli Israeliti sopra il suo cuore alla presenza del Signore per sempre.” (Es 28,29-30).
Non sono io il Signore, ma so che Dio è l’essere-Io per eccellenza (vedi Es 3,14) che ci / mi fa credere. San Paolo serve Dio, al quale appartiene (vedi At 27,23). L’intimità esistenziale con Dio è essenziale alla preghiera (= evento relazionale) e testimonianza della Chiesa nella Creazione. Ascoltiamo san Paolo : “Noi non siamo infatti quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo” (2 Cor 2,17) e “noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.” (2 Cor 3,18). Quello che conta è “lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio” (2 Cor 4,4b).
Poiché la parola ebraica selem in Gen 1,26a può significare un’ombra o un’immagine , il prologo giovanneo (vedi Gv 1,1-18) ed il testo paolino sottolineano l’importanza della luce : “E Dio che disse : Rifulga la luce dalle tenebre , rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo.” (2 Cor 4,6). 1


1 . Vedi anche Ef 5,8-14, Fil 3,9-10, Col 1,13-20.3,10 e 1 Ts 5,5 : “voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno ; noi non siamo della notte, né delle tenebre.” E vedi Gv 1,3-5.12-13.
Meditazione su Mt 6,13a
“Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori [greco : mæ sklærynæte tas kardias hymōn ] come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione [greco : tou peïrasmou ] nel deserto, dove mi tentarono [greco : epeïrasan ] i vostri padri mettendomi alla prova [greco : en dokimasia ], pur avendo visto per quarant’anni le mie opere.” (Eb 3,7-9).
La parola greca peïrasmos (proprio come la parola ebraica massāh 2 ...

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