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Description
Informations
Publié par | eBookPartnership.com |
Date de parution | 12 octobre 2014 |
Nombre de lectures | 0 |
EAN13 | 9781783015078 |
Langue | English |
Poids de l'ouvrage | 1 Mo |
Informations légales : prix de location à la page 0,0164€. Cette information est donnée uniquement à titre indicatif conformément à la législation en vigueur.
Extrait
K ALILA E D IMNA
Fiabe indiane di Bidpai
a cura di Ramsay Wood
traduzione di Daniela Buzzi
T rolo originale:
Kalila and Dimna. Selected Fables of Bipdai
Ramsay Wood, 1980
2007 Neri Pozza Editore, Vicenza ISBN 978-88-545-0187-4 www.neripozza.it
NERI POZZA EDITORE
Dedico questo libro a tutte le sue levatrici, e in particolare ad Al-Kashif , che nella prefazione alla versione persiana del XV secolo parla di s come di una "nullit che pu disporre solo di un briciolo di intelletto .
Indice
Introduzione
Re Dabschelim
Il dottor Bidpai
Convergenza
Kalila e Dimna
La scimmia del falegname
La volpe e il tamburo
Il derviscio e il ladro
Il corvo, il serpente e lo sciacallo
La gru e il granchio
Il leone e la lepre
I tre pesci
La cimice e la pulce
Il cormorano e la stella
Il cammello, il leone, il leopardo, il corvo e lo sciacallo
I gabbianelli e il mare
La tartaruga Ciancia e le anatre
La scimmia e l uccello ficcanaso
Il Vile, l Onesto e l Albero
I topi divoratori di ferro
Intervallo
Zirac e compagnia
Gran Ratto e i monaci
La signora Sadili e i semi di sesamo
Il lupo che voleva risparmiare
Il cucciolo del principe
Le disposizioni del dottore
Postfazione
Introduzione
C chi sostiene che questo libro abbia girato il mondo ancor pi della Bibbia, visto che nel corso dei secoli stato tradotto ovunque, dall Etiopia alla Cina. Eppure si pu affermare con una certa sicurezza che ai giorni nostri in Occidente sconosciuto ai pi , mentre molti conoscono almeno per sentito dire Upanishad e Veda. Fino a non molto tempo fa capitava esattamente l opposto: chiunque avesse un minimo di erudizione letteraria sapeva che Le favole di Bidpai, o I racconti di Kalila e Dimna - quest ultimo il titolo pi diffuso - sono un classico della letteratura orientale. Nel corso dei cento anni che precedono il 1888 apparvero almeno venti traduzioni in inglese del testo. un fatto che fa riflettere sulla fortuna dei libri, casuale e imprevedibile quanto quella di popoli e nazioni.
La storia di Kalila e Dimna avvincente non meno dei suoi contenuti, e potrebbe riempire un volume a s stante.
Il libro fu tradotto per la prima volta in inglese nel XVI secolo da Sir Thomas North - lo stesso letterato che tradusse Plutarco in un opera che fu per Shakespeare la principale fonte d informazioni sul mondo romano. Il Bidpai di North divenne una lettura popolare quanto la sua versione di Plutarco. Joseph Jacobs di Cambridge (gli ebrei hanno avuto un ruolo importante per la diffusione e l adattamento del testo) conclude cos la sua introduzione alla ristampa del XIX secolo: "A questo punto immagino una sorta di dialogo a distanza fra me e il lettore: mai possibile! potrebbe esclamare quest ultimo che il primo punto di incontro letterario fra India e Inghilterra, fra buddismo e cristianesimo, sia scritto in un inglese divertente, con dialoghi brillanti e qualcosa di molto simile a una trama Non vorr farci credere che il libro che ci ripropone un classico della letteratura inglese? Proprio cos ! mi vedrei costretto a rispondere, e onde evitare di essere allettato dall idea di commettere una simile impudenza, mi fermer qui .
E Jacobs si ferm davvero, anche se poi scrisse un numero spropositato di pagine. Ramsay Wood mi ha passato un infinit di versioni delle Favole di Bidpai - alcune rare e preziose - per aiutarmi nella stesura di questa introduzione e la prima cosa che salta agli occhi che le prefazioni sono in genere piuttosto lunghe: chiaro che gli autori sono rimasti incantati dalla storia del libro. Esattamente quello che successo a me, e per un semplice motivo: il libro ha una storia di almeno duemila anni, ma non facile stabilire dove essa inizi, come si conviene per un testo in cui le vicende si intrecciano e i fatti storici si confondono con la finzione.
Uno degli antenati del Kalila fu il ciclo di racconti delle rinascite del Buddha (Jataka), che descrive le precedenti incarnazioni dell Illuminato in forma di scimmia, daino, leone e cos via. Molti dei racconti del Katila sono tratti da storie narrate nei Jataka; episodi del libro sono scolpiti nelle decorazioni di templi buddisti antecedenti il 200 a.C. I racconti delle rinascite del Buddha attingono alla tradizione di racconti popolari sugli animali. In effetti non esiste popolo o nazione, a partire dagli Egizi - o forse anche prima di loro, visto che non detto che ci che conosciamo oggi sia tutto ci che c da sapere: la storia antica potrebbe riservarci nuove sorprese - che non possegga un patrimonio di favole di animali da cui trarre morali edificanti; di fatto il genere antico quanto il mondo. Sir Richard Burton, che come tutti gli orientalisti del XIX secolo studi il Kalila, sugger che le favole di animali servono a rievocare l istintiva consapevolezza di come ci siamo evoluti nel mondo animale, acquisendo una posizione eretta, ma pur sempre mantenendo artigli e zanne.
Altra fonte e ispirazione di questo libro fu lo straordinario Arthashastra di Kautilya, che si ipotizza antecedente il 300 a.C. II testo non facilmente reperibile ed un vero peccato: in un epoca in cui anche l ultimo dei cittadini preso - per non dire ossessionato - dalla sociologia e dall arte del buon governo, un libro che meriterebbe la giusta considerazione, e non solo perch fu il primo a trattare di certi argomenti. L Arthashastra descrive in modo preciso, talvolta puntiglioso, come governare un regno, a partire dai prodotti che dovrebbero essere disponibili sui mercati, fino alla scelta dei consiglieri reali; si spiega come e dove costruire un nuovo villaggio; come scegliere gli artigiani addetti alla lavorazione dell oro e delle monete d argento; come dirimere liti su propriet e confini fra vicini di casa; come tenere la contabilit ; come organizzare un ordinamento giuridico o impiegare delle spie. C di tutto. E quale insieme di civilt e barbarie ci viene mostrato! Ad esempio, era proibito avere rapporti sessuali con una donna - fosse anche una prostituta - contro la sua volont , ma allo stesso tempo descrive l uso pi efficace della tortura. Kautilya sapeva il fatto suo: il libro potrebbe avere ispirato Machiavelli nella stesura del Principe. Se cos non fosse, i due libri attingono alla stessa fonte di esperienza umana. Schietto, antiretorico, decisamente smaliziato diciamo che il tono potrebbe essere quello usato in un incontro fra Begin e Sadat per affrontare pragmaticamente la realt di una situazione che chi parla per slogan non riesce ad afferrare, o in un colloquio fra Churchill e Roosevelt durante la seconda guerra mondiale. Non c nulla nell Arthashastra che attenui la durezza di scelte inevitabili. stato senz altro il primo compendio di arte del buon governo, visto che come afferma lo stesso Kautilya una raccolta di "quasi tutti gli scritti per la conquista e la conservazione del potere temporale composti dagli antichi maestri . In altri termini, l autore considera il suo libro - per noi gi antichissimo - una collazione di trattati che risalgono a un antichit ancor pi remota. Nel testo cita sempre il punto di vista degli antichi sapienti - in qualche caso anche pi di dieci autori diversi - e alla fine aggiunge: "II mio maestro dice , anche se poi di solito si trova in disaccordo con tutti, compreso il suo maestro, quindi sentenzia: "No, afferma Kautilya oppure: "Non cos , dice Kautilya mettendo tutto e tutti al loro posto. Si ha l impressione di un giovane che si oppone al fardello della tradizione - quasi come gli studenti degli anni Sessanta che portavano a lezione i libri che volevano, e si battevano per la scelta autonoma del proprio piano di studi.
Queste sono le lontane origini delle Favole di Bidpai ma ora, fra le tante che ci sono pervenute, prendiamo in considerazione una versione che cerca di inserire la finzione in un contesto di fatti reali. Dopo la conquista dell India, Alessandro Magno nomin un regnante impopolare e ingiusto per governare sugli sconf tti, i quali dopo vari tentativi riuscirono a rovesciare il tiranno e poterono scegliere un loro sovrano. Si trattava di re Dabschelim che, tuttavia, non si rivel migliore del predecessore. Un saggio incorruttibile di nome Bidpai, ben sapendo di mettere a rischio la propria vita, si rec dal re cattivo per dirgli che il Cielo era in collera con lui per la sua rapacit , la sua perf dia, il suo rifiuto di prendersi carico del benessere dei sudditi. Com era prevedibile Bidpai si ritrov confinato nella pi profonda e lurida delle segrete; ma il re, avendo attirato su di s il biasimo celeste a causa del disagio interiore dovuto al proprio comportamento, fu indotto a riflettere e Da qui il racconto si sviluppa nel modo tipico del genere, in una serie di racconti cornice concatenati. In Occidente non abbiamo una letteratura di questo genere, tranne alcune eccezioni influenzate dall Oriente: Boccaccio e Chaucer, per esempio. Si suppone che questo metodo o schema narrativo esemplifichi il modo in cui nella vita un esperienza conduce all altra, spesso inaspettatamente, e induce a evitare di incasellare idee ed eventi - o speranze e possibilit -, suggerendo che non facile stabilire dove tutto comincia e finisce: il libro stesso ne la dimostrazione. Quando il racconto che fa da cornice si interrompe temporaneamente e lascia spazio a un piccolo gruppo di storie collegate, come se aspetti diversi di una situazione venissero illustrati prima che il flusso della storia principale prosegua. Ci pu essere anche pi di un racconto-cornice, e
in questo modo veniamo accompagnati da un regno all altro si spalancano aperture: credi di spingere uno specchio e scopri che una porta.
Un altra versione sulle origini del libro narra che c era una volta un re buono e onesto che aveva tre figli stolti e indolenti. Molti educatori diedero buoni consigli per istruirli adeguatamente, ma il re era in preda allo sconforto poich sapeva che per dare ai figli anche i primi insegnamenti necessari per diventare buoni sovrani sarebbero occorsi an