220
pages
Italiano
Ebooks
2019
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Italiano
Ebook
2019
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Publié par
Date de parution
09 avril 2019
Nombre de lectures
0
EAN13
9788866559948
Langue
Italiano
Poids de l'ouvrage
3 Mo
Publié par
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09 avril 2019
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EAN13
9788866559948
Langue
Italiano
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Moderna/Comparata
— 13 —
Moderna/Comparata
Collana diretta da
Anna Dolfi – Università di Firenze
Comitato scientifico
Marco Ariani – Università di Roma III
Enza Biagini – Università di Firenze
Giuditta Rosowsky – Université de Paris VIII
Evanghelia Stead – Université de Versailles Saint-Quentin
Gianni Venturi – Università di Firenze
Ecosistemi letterari
Luoghi e paesaggi nella finzione novecentesca
a cura di
Nicola Turi
Firenze University Press
2016
Ecosistemi letterari : luoghi e paesaggi nella finzione novecentesca / a cura di Nicola Turi. – Firenze : Firenze University Press, 2016.
(Moderna/Comparata ; 13)
http://digital.casalini.it/9788866559931
ISBN 978-88-6655-992-4 (print)
ISBN 978-88-6655-993-1 (online PDF)
ISBN 978-88-6655-994-8 (online EPUB)
Progetto grafico di Alberto Pizarro Fernández, Pagina Maestra snc
In copertina: Daniele Cestari, Nevicata padana (tecnica mista su tela, 2004). Si ringrazia per la gentile concessione Galleria La Linea <www.gallerialalinea.com>
Volume pubblicato con il contributo di:
Associazione “Centro Internazionale di Studi Giuseppe Dessí”Fondazione DessíRegione Sardegna Fondazione Banco di Sardegna
Certificazione scientifica delle Opere
Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul catalogo on-line della casa editrice (www.fupress.com).
Consiglio editoriale Firenze University Press
G. Nigro (Coordinatore), M.T. Bartoli, M. Boddi, R. Casalbuoni, C. Ciappei, R. Del Punta, A. Dolfi, V. Fargion, S. Ferrone, M. Garzaniti, P. Guarnieri, A. Mariani, M. Marini, A. Novelli, M.C. Torricelli, M. Verga, A. Zorzi.
© 2016 Firenze University Press
Università degli Studi di Firenze
Firenze University Press
via Cittadella 7, 50144 Firenze, Italy
www.fupress.com
Printed in Italy
Indice
Prefazione 11
Nicola Turi
Uno sguardo teorico
Mondi sconosciuti: ecologia e letteratura 17
Niccolò Scaffai
Il verde d’Italia. Orientamenti critici recenti intorno al paesaggio letterario
Giulio Iacoli
1. Dinanzi alla consistenza presente del tema 37
2. Caratterizzazione della materia, e degli intenti 39
3. Individuazione di sottotemi 42
4. Differenziando le mappe: per una rappresentazione non etnocentrica 43
5. Intorno al nuovo paesaggio italiano 48
6. Distillando una sintesi? 52
Lo Spazio della Scrittura: per un’estetica dell’esperienza letteraria 55
Giancarlo Alfano
Testo e commento
« Lettera agli alberi» di Mariella Bettarini 73
Enza Biagini
Natura italiana del Novecento
TRe percorsi VerDi per Giuseppe Dessí 101
Oleksandra Rekut-Liberatore
1. Racconti 102
2. Teatro 107
3. Romanzi 1 10
La Dolle di Zanzotto tra profezia e metamorfosi
Francesco Vasarri
1. Premessa. Zanzotto, ecologia, engagement 115
2. Profezie e diacronie di Dolle 119
3. Metamorfosi di un feudo vi[tu]perato 131
leggende di uomini, muli e altri animali.gli ultimi ‘selvatici’ nei racconti di vincenzo pardini
Andrea Gialloreto
1. La musica delle parole desuete 137
2. Un mondo in pericolo 143
3. I selvatici: parabole di vite randagie 150
4. Giovale e i suoi fratelli 156
La grande astrazione. Su «Violazione» di Alessandra Sarchi 163
Riccardo Donati
« La vita in tempo di pace» di Francesco Pecoraro. Lo spazio come scontro di natura e cultura 177
Luisa Bianchi
Fuori d’Italia
«Pensare come una montagna»: Aldo Leopold, l’«Almanacco di una contea di sabbia» 197
David Jérôme
L’identità del paesaggio. Tre sondaggi in poesia 207
Roberto Deidier
Il disastro prossimo venturo. Distopia, apocalisse, fantascienza: tra Saramago e Ballard passando per Cormac McCarthy
Giuseppe Panella
1. Premessa. Distopia, apocalisse e catastrofe ecologica 221
2. La cecità come metafora dell’umano 227
3. In cammino verso la salvezza: la dimensione dell’Apocalisse 230
4 . Una catastrofe senza fine – soprattutto interiore… 235
«What secret story are they writing?». DeLillo e la cinetica dei rifiuti in «Underworld» 237
Nicola Turi
Altre visioni
La radio come spazio magico della finzione. «I 4 moschettieri» di Nizza e Morbelli in giro per il mondo 255
Rodolfo Sacchettini
Un «vuoto colmo di città». La ‘ricostruzione’ dell’immaginario urbano nel secondo dopoguerra 26 9
Franzisca Marcetti
Spazio abitativo ed esperienza del pensare in «The Tree of Life» di terrence malick
Luigi Ferri
1. Premessa 2 93
2. Piano esistentivo: sinossi 2 96
3. Piano esistenziale: spazio abitativo del pensare autentico 300
4. Cinema e linguaggio: riflessione semiologica 304
5. Cinema, Poesia e Linguaggio 306
6. Co-pensare The Tree of Life 308
7. Conclusione 309
Indice dei nomi 311
Prefazione
Nicola Turi
Tutti i luoghi che ho visto,
che ho visitato
ora so – ne son certo:
non ci sono mai stato.
Giorgio Caproni, Esperienza
Questo volume nasce con l’intenzione di fare il punto su una prospettiva critica sempre più frequentemente assunta, negli ultimi decenni, nel campo degli studi letterari (fuori e dentro i confini nazionali), e che ha scelto come oggetto privilegiato d’indagine (volendo trascurare pur consistenti differenze nelle modalità di declinarlo) la rappresentazione delle interazioni tra uomo e natura: «i modi», per parafrasare Lawrence Buell, «in cui la letteratura (ma anche le altre arti) ha concepito i rapporti tra gli esseri umani e il loro ambiente fisico». I contributi teorici che da allora – privilegiando un approccio tematico al testo, e rivendicando il più delle volte un coinvolgimento etico – hanno introdotto nei discorsi intorno alla letteratura i termini di ecocriticism , environmental literacy , écopoétique , nature writing (e con prospettiva più larga spatial turn , geo-critica…), cominciano ormai a lasciare tracce consistenti, lemmi bibliografici dalla forte connotazione interdisciplinare e di ardua degradabilità (appunto) su cui vale la pena interrogarsi più o meno direttamente (anche considerato che la letteratura primaria sembra aver tratto talvolta alimento da quella secondaria).
È stato forse proprio questo ponte gettato dalla critica letteraria in direzione di discipline quali la geografia, l’ecologia, ma anche l’urbanistica, l’architettura, la sociologia e la psicologia, ad aver favorito la fortuna di un orientamento ibrido, complesso, teso a indagare le modalità di restituire (e dunque di concepire e/o fondare) gli spazi e i paesaggi, i luoghi del nostro immaginario e le eterotopie del cosmo, la dimensione spaziale dei fenomeni culturali, quindi i pericoli di un disastro ambientale e, più in generale, lo scontro sempre in atto tra contingente umano ed eterno naturale. Mentre è stata soprattutto la curiosità di chi cura questo volume senza rivendicare per sé nessuna specifica postura teorica di partenza – curiosità per i risultati già raggiunti, per gli orizzonti possibili, per i pericoli immanenti (allontanamento dalla materialità dai testi, eccessiva militanza…) – a fare da traccia iniziale, vincolo il meno possibile cogente alle proposte di studiosi italiani e stranieri già ‘compromessi’ o viceversa ancora soltanto interessati alla questione (ma sempre al netto di una condivisa consapevolezza del bagaglio teorico ed ermeneutico che si è intanto sedimentato): chiamati qui, gli uni e gli altri, a riflettere sui percorsi compiuti oppure ad applicare articolati strumenti d’indagine a operazioni artistiche – narrazioni, poesie, testi spuri, perfino lungometraggi e radiodrammi – in questo senso ancora inesplorate.
La struttura del volume rispetta queste divisioni, affidato l’ incipit a interventi prevalentemente teorici (anche se già qui i nomi di Levi e Manganelli, Calvino e Zanzotto forniscono ricorrenti punti d’appoggio testuale) che permettono di mettere a bilancio declinazioni diverse del discorso sul paesaggio e sull’ambiente (nonché la bibliografia di riferimento), di ripercorrere la storia letteraria della distopia (per circoscrivere, di riflesso, il precipuo campo d’azione dell’ecocritica), e ancor prima della scrittura come esperienza spaziale, atto di fusione tra l’io e la materia da plasmare. Ma fa parte idealmente di questa sezione anche il commento, subito conseguente, che accompagna la riproduzione di un testo esemplare e poco noto, La lettera agli alberi di Mariella Bettarini (1997), laddove la sua lettura si traduce in ulteriore (conciso ma esaustivo) excursus intorno alla stori